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Guida alla normativa delle porte per disabili e dei locali interni

Porte per disabili, dimensioni bagni e corridoi: La normativa sulle barriere architettoniche negli edifici pubblici

Le barriere architettoniche, sono rappresentate da tutti gli ostacoli fisici che possono in qualsiasi maniera bloccare o rendere difficoltosi gli spostamenti o l’utilizzo di servizi o attrezzature da parte di persone con una ridotta capacità motoria o sensoriale. Tutti quelli ostacoli che impediscono la completa mobilità a tutti coloro che presentano una capacità motoria ridotta o impedita, temporaneamente o permanente. Per questo motivo prima di installare delle porte per disabili è bene accertarsi che siano in grado di soddisfare tutti i requisiti stabiliti dal decreto D.P.R. 384/78, legge sulle barriere architettoniche, L. 13/89, che stabilisce i termini e le modalità in cui deve essere garantita l’accessibilità ai vari ambienti a persone con disabilità motorie e il D.M. 263/89, decreto attuativo della legge 13/89, in cui si definiscono i vari interventi in base al tipo di edificio.

Un edificio infatti può essere Accessibile, quando deve permettere a persone con disabilità motorie di raggiungere l’edificio e le sue singole unità immobiliari e di fruire degli spazi ed attrezzature in condizioni adeguate, Visitabile, quando deve permettere a persone con disabilità motorie di accedere ai vari spazi dell’edificio, e deve essere dotato di almeno un servizio igienico adeguato in ogni unità immobiliare, e Adattabile, quando deve garantire la possibilità di modificare nel tempo lo spazio costruito per renderlo accessibile a persone con disabilità motorie ma le varie modifiche non devono intaccare né la struttura portante e ne gli impianti. inoltre con il decreto attuativo si stabiliscono tutti i parametri tecnici e dimensioni dei vari ambienti, come:

-   Le Dimensioni minime delle porte;

-   Le Caratteristiche delle scale;

-   La Pendenza delle rampe;

-   Gli spazi che permettono la rotazione della carrozzina

-   La dimensione degli ascensori

-   La dimensioni dei bagni

Gli ingressi accessibili

Fin dall’ingresso, per agevolare l’accesso ad una struttura è necessario far si che i varchi o le porte d'ingresso siano allo stesso livello dei percorsi pedonali o che siano accessibili tramite rampe.
Le porte d'entrata devono avere una luce netta minima di 1,50 metri.


Per favorire gli spostamenti all’interno della struttura, gli accessi ai vari piani superiori o inferiori devono avvenire tramite piattaforme di distribuzione, che tramite apposita segnaletica devono riportare i percorsi e gli ambienti da essa raggiungibile.

Le scale all’interno degli edifici

Le regole che stabiliscono la realizzazione delle scale all’interno degli edifici prevedono: una progettazione con pendenza costante e lunghezza delle rampe preferibilmente uguale. I gradini devono essere realizzati con un’alzata massima di cm 16 e una pedata minima di cm 30. La pavimentazione deve essere antisdrucciolevole.


Devono essere dotate di parapetto e corrimano, dove l’altezza minima del parapetto non deve essere inferiore al metro di altezza, mentre il corrimano può essere installato ad un’altezza di 90 cm e solo in caso di scale con larghezza superiore a 1,80 metri deve essere presente anche dal lato della parete.


La larghezza minima di una rampa deve essere di 1,50 metri, con una pendenza inferiore all’8%. Se una rampa raggiunge i 10 metri lineari di lunghezza deve essere realizzato un ripiano con larghezza minima 1,5 metri.


I corridoi, utili per agevolare gli spostamenti

I corridoi sono quegli spazi di passaggio che collegano i vari ambienti dell’edificio, per renderli fruibili anche a persone su sedia a ruote è necessario progettarli con un andamento continuo, con una larghezza minima di 1,10 m per garantire l’accesso a tutti, la pavimentazione deve essere antisdrucciolevole e in caso di dislivelli deve essere munito di rampa per consentire la fruibilità a persone su sedia a ruote.

Per facilitare i movimenti all’interno di un edificio è necessario predisporre dei corridoi con andamento continuo. Anche loro hanno una larghezza minima medesima a quella delle rampe e devono essere dotati di pavimentazione antisdrucciolevole. La sua realizzazione deve essere su un unico livello, in caso contrario deve essere possibile superare la differenza tra i livelli tramite delle rampe opportunamente installate.


I pavimenti degli edifici accessibili ai disabili

La pavimentazione deve garantire la massima aderenza, devono infatti essere realizzati con materiali antisdrucciolevoli o devono essere apportate le dovute modifiche. Infatti non devono presentare alcun ostacolo o disuguaglianze. 

Per garantire un sicuro e facile movimento in tutto l’edificio e opportuno che i pavimenti siano orizzontali e complanari e che il materiale utilizzato sia antisdrucciolevole, eventuali dislivelli devono essere dotati di rampe per consentire il passaggio anche a persone su sedia a ruote, inoltre tutti i dislivelli devono essere segnalati con appositi accorgimenti ma anche con variazioni cromatiche, con un adeguata differenziazione nei materiali e nei colori utilizzati in modo da garantire una chiara individuazione dei percorsi


Asccensore per disabili la normativa

Muoversi tra i vari piani con l’aiuto dell’ascensore

Gli edifici a più piani devono essere provvisti di ascensori per permettere anche a persone su sedia a ruote l’accesso a tutti gli ambienti, per questo motivo l’ascensore deve avere determinate caratteristiche.

Per garantire l’accesso anche a persone disabili la cabina deve avere una profondità minima di 1,40 m e una larghezza minima di 1,10 m, la porta di accesso deve essere di almeno 80 cm e deve essere posizionata sul lato più corto della cabina. La piattaforma di distribuzione (pianerottolo) che si trova di fronte l’ascensore deve avere una dimensione minima di 1,40 m x 1,40 m. l’ascensore deve essere dotato di un sistema di auto livellamento con il pavimento, in modo da non creare scalini e dislivelli una volta raggiunta la fermata. La pulsantiera deve essere posizionata ad un’altezza massima di 1,20 m in modo da essere fruibile anche a persone su sedia a ruote.

Ricapitolando tutti gli edifici composti da più piani per poter permettere l’accesso alle persone invalide devono essere provvisti di ascensori dalle seguenti caratteristiche:

  • la cabina deve avere lunghezza minima 1,40 metri e larghezza 1,10 m
  • luce di passaggio della porta di almeno 80 cm
  • lo spazio all’esterno della porta dell’ascensore deve essere un pianerottolo di almeno 140 x 140 centimetri
  • deve essere dotato di un sistema di auto livellamento con il pavimento del piano una volta giunto alla fermata
  • le porte interne ed esterne devono essere entrambe con movimento scorrevole automatico, dotati di opportuni sensori per impedire la chiusura in caso vengano rilevati ostacoli nell’area del vano porta
  • la pulsantiera all’interno delle cabine deve essere posta ad un’altezza massima dal pavimento di 1,20 metri
  • all’interno della cabina deve essere presente, oltre al campanello di allarme, anche un citofono posto alla stessa altezza della pulsantiera

In generale all’interno dell’edificio tutti gli strumenti di comando e di emergenza devono essere posti ad un’altezza massima di 90 cm dal livello del pavimento. Dovranno rimanere ben visibili anche in caso di scarsa illuminazione. Per quanto riguarda i dispositivi di segnalazione luminosi (come ad esempio segnali di uscita d’emergenza) devono essere posti tra i 2,5 e 3 metri.

Andiamo ad analizzare i punti chiave relativi alla realizzazione di locali igienici e la normativa porte disabili presenti nel decreto.

Le dimensioni di un locale igienico

Il bagno per essere accessibile e fruibile anche da persone su sedia a ruote deve avere delle misure minime, 1,80 m x 1,80 m e deve essere dotato di una serie di corrimani con un’altezza da terra di 80 cm e con un distacco dalla parete di 5 cm per agevolare il disabile in tutti i movimenti, ma durante la progettazione di bagni per persone su sedia a ruote bisogna considerare anche la posizione dei sanitari e del lavabo, infatti, il W.C. deve avere un’altezza di 45/50 cm e deve distaccarsi dalla parete laterale di 75/80 cm per consentire l’accostamento della carrozzina e dalla parete in cui è fissato di 75/80 cm in caso di cassetta esterna e di 55/60 cm in caso di cassetta incassata, deve avere un corrimano orizzontale su un lato e sull’altro lato una barra ribaltabile e deve avere una doccetta facilmente raggiungibile da poter utilizzare come bidet.

Il lavabo deve essere di tipo a mensola per facilitare l’inserimento della sedia al di sotto, con un’altezza di almeno 80 cm, il rubinetto deve essere a leva e lo specchio deve essere abbassato in modo da essere fruibile a tutti. Anche le pareti svolgono un ruolo fondamentale, infatti, è opportuno inserire piastrelle tattili tipo Loges che permettono l’individuazione dei sanitari da parte di persone ipovedenti    

Le dimensioni minime da rispettare durante la progettazione e realizzazione di un bagno per disabili, sono di 180 cm x 180 cm. La normativa permette anche di optare per la realizzazione di un bagno non obbligatoriamente ad uso esclusivo delle persone con disabilità, può infatti essere integrato (come nella maggior parte dei casi) ai servizi igienici femminili.

L’aspetto fondamentale è che mantenga in ogni caso tutti i criteri previsti dalla legge. L’intero locale deve essere provvisto di corrimano orizzontale, ad esclusione degli spazi interessati da porte e lavabo. L’altezza regolamentare dei corrimani è di 80cm dal pavimento con un distacco di 5 cm dalla parete.

Locali igienici e bagni per disabili normativa

Le corrette posizioni di WC e Lavabo per disabili

Il Wc va posto nella parte opposta rispetto all’ingresso al locale. E devono rispettare le distanze minime tra le due pareti laterali. Inoltre, l'altezza consigliata da terra è di 40/43 cm, con la disponibilità di un rialzo mobile ben fissato al sanitario. Mentre la distanza che può raggiungere dalla parete a cui e fissato, è tra i 75 e 80 cm in caso di cassetta esterna, mentre tra 55 e 60 cm nella versione incassata.
In prossimità della tazza deve essere presente un campanello elettrico a cordone che sia in grado di arrivare fino a 50 da terra, in maniera tale da permetterne l'utilizzo anche in caso di caduta.

In prossimità del wc inoltre è bene prevedere una doccetta, facilmente raggiungibile, da poter utilizzare come bidet.


Il lavabo va preferibilmente posto lateralmente all’ingresso, nella parete opposta a quella in cui è posizionata la tazza. L’altezza del lavabo da terra deve essere di 80 cm. Deve essere del tipo a mensola per evitare ingombri sotto il lavabo, e deve inoltre essere dotato di rubinetteria a leva. Sono sconsigliati quindi i vari rubinetti comandati a pedale o da pulsanti a terra.


Anche lo specchio ha una posizione stabilita, deve essere infatti posto sopra il lavabo con un’altezza compresa tra 90 cm e 190cm. Queste altezze sono determinate da due fattori. Il primo è quello di distaccare lo specchio di 10 cm dal lavabo, in maniera tale da evitare di essere sempre bagnato dai continui schizzi d'acqua. L'altezza massima di 190cm invece, è un consiglio da adottare in caso di bagno condiviso e quindi permette di poter essere utilizzato da tutti.


Anche le pareti possono svolgere un compito fondamentale. Possono indicare la posizione dei servizi igienici e la disposizione dei sanitari, tramite indicazioni fornite dalle piastrelle tattili tipo Loges, ai soggetti ipovedenti. Le porte sono un elemento fondamentale per garantire l’abbattimento delle barriere architettoniche e per rendere visitabile un edificio anche alle persone con disabilità motorie. Per garantire l’accessibilità a tutti gli ambienti le porte devono essere progettate con specifici requisiti e caratteristiche.


Dimensioni misure WC disabili


Le porte dei bagni per disabili

La parte del decreto che ci riguarda più da vicino è quella relativa alle porte interne dei bagni per disabili.
I requisiti che devono rispettare le porte sono:

  • La luce minima di passaggio che deve essere di 85 cm
  • Apertura e chiusura tramite una leggera pressione
  • Maniglie a leva o di facile utilizzo poste ad un’altezza massima di 90 cm da pavimento
  • Apertura verso l’esterno
  • Chiusura con apertura d’emergenza esterna

Andiamo ad analizzare le varie soluzioni possibili per una porta da installare presso bagni per disabili.


Porte a battente classiche ed economiche

Le porte devono essere facilmente manovrabili e devono avere una luce tale da consentire l’accesso anche a persone su sedia a ruote, almeno 1,50 m per la porta d’accesso e almeno 75 cm per le porte interne.

Gli spazi antistanti e retrostanti devono essere progettati per garantire le manovre e la rotazione della sedia a ruote, in modo da garantire tutti i movimenti in relazione al tipo di apertura.

Sono preferibili le porte scorrevoli o le porte a libro perché garantiscono un minor ingombro, sempre per lo stesso motivo sono sconsigliate le porte girevoli e le porte a battente.

Le maniglie devono avere un’altezza compresa tra gli 85 e 95 cm in modo da essere fruibili anche da persone su sedia a ruote.

Per quanto riguarda le porte a battente si ha una luce netta di 80 cm, l’apertura deve essere rivolta verso l’esterno e deve essere installata una maniglia a leva, la serratura deve poter permettere lo sblocco d’emergenza dal lato esterno del locale, deve essere una porta leggera e facile da manovrare, molto spesso viene inserito un dispositivo di auto chiusura per facilitarne l’utilizzo da persone su sedia a ruote. 

Alla luce di ciò dovete tenere conto di installarne una porta interna che abbiamo una luce netta di passaggio una volta installata di almeno 80 cm. L’apertura dell’anta deve essere rivolta verso l’esterno e deve essere installata una maniglia del tipo a leva, per una praticità di utilizzo, posta ad un’altezza massima di 90 cm.

La serratura deve poter permettere lo sblocco d’emergenza dal lato esterno del locale. Inoltre deve essere una porta leggera e facile da manovrare, ma allo stesso tempo resistente agli urti. A questo viene spesso associato un dispositivo di auto chiusura per facilitarne l’utilizzo alle persone con problemi di difficoltà motorie.


Puoi visitare il nostro CATALOGO DI PORTE A BATTENTE direttamente sul nostro sito.

Dimensioni e ingombri delle porte per disabili

Porte scorrevoli praticità e facilità di utilizzo

Le porte scorrevoli a scomparsa sono particolarmente adatte a questi tipi di utilizzo, grazie al loro sistema di scorrimento e l’ingombro minimo. Infatti realizzando una porta scorrevole per i tuoi servizi igienici, potrai garantire la luce minima di passaggio ma riducendo al massimo l’ingombro del locale. Il sistema di scorrimento garantisce un’estrema facilità di apertura e chiusura della porta, e come nel caso delle porte battenti, è possibile installare un sistema per permettere la chiusura automatica dell’infisso. Le maniglie devono sempre trovare alloggiamento entro i 90 cm da terra e può essere installata la comoda chiusura con “nottolino” che è in grado di garantire l’apertura di emergenza da personale esterno.

Per quanto riguarda le porte scorrevoli a scomparsa si ha una luce netta di 80 cm ma con un azzeramento degli ingombri, il sistema di scorrimento garantisce un’estrema facilità di apertura e chiusura e anche in questo caso è possibile installare un sistema di auto chiusura e una serratura con “nottolino” che garantisce l’apertura dall’esterno in caso di emergenza.

Porte Italiane può aiutarvi a scegliere la porta adatta

Il nostro personale può guidarvi al corretto acquisto delle vostre porte per disabili, aiutandovi a rispettare tutti i requisiti previsti dalla legge. Potrai così avere delle porte interne capaci di superare le barriere architettoniche, ma allo stesso tempo in grado di soddisfare i propri gusti e garantire il minimo ingombro possibile.

Per mettervi in contatto con i nostri uffici, potete farlo inviandoci una mail a [email protected] o attraverso il nostro servizio di assistenza tramite Whatsapp.

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